LA MIA STORIA

A 15 anni ho guidato la mia prima Vespa ed è subito nata la passione. Eravamo a metà degli anni ’80 e la vespa per noi ragazzi rappresentava la possibilità di essere liberi ed indipendenti: ricordo ancora le lunghe giornate passate in sella al mio mezzo in giro per le strade di Empoli, dove timidamente provavo le mie prime impennate.

Qualche tempo dopo, all’età di 16-17 anni, scoprii il famoso “Metano”, un viale della periferia di Firenze dove il venerdì sera si radunavano gli appassionati di moto per dar vita a corse clandestine. In quel periodo la Vespa era molto di moda e così insieme ai centauri iniziarono a radunarsi anche nutriti gruppi di vespisti.

Spinto dalla passione e dal riconoscimento che quel pubblico improvvisato mi tributava, decisi insieme al mio gruppo di dar vita a raduni del genere vicino a casa mia: iniziammo a radunarci al Terrafino, zona industriale alla periferia di Empoli, dove tra una retata della polizia e l’altra la mia tecnica migliorava e le mie impennate si facevano via via più spettacolari e spericolate.

Su quel viale, lungo circa 2 km, tra una gara di velocità e l’altra, circondato da un sempre più numeroso pubblico di ragazzi urlanti, un poco alla volta sono riuscito a perfezionare la mia tecnica di impennata, arrivando a percorrere l’intero tratto su una ruota, talvolta anche con più di una persona a bordo oppure da solo in piedi sulla sella.

© (2010) E ora... Pubblicità!

Raggiunta la maggiore età, la voglia di mettere la testa a posto mi ha portato ad allontanarmi da certi ambienti: la vespa tornava ad essere un semplice mezzo di trasporto. Fino al 2001, anno in cui alcuni amici riuscirono a coinvolgermi nel loro progetto di creare un Vespa Club ad Empoli. Per l’occasione rimisi in funzione la Vespa PX150 che mio fratello teneva ferma da 10 anni, personalizzandola secondo i miei gusti e le mie necessità. Con questa vespa iniziai a prendere parte ai raduni, tornando ad impennare.

L’antica passione si stava risvegliando: questa volta però avevo a disposizione staffette organizzate e tutto il materiale di sicurezza necessario. Ricordo le facce stupite ed i commenti increduli della gente che per la prima volta vedeva fare tali acrobazie con una Vespa, da sempre considerato un mezzo da trattare coi guanti e non da ‘maltrattare’ in quel modo.

Da allora ho fatto un bel po’ di strada, passando da un raduno europeo all’altro ed aumentando costantemente il numero di tricks eseguiti. Nei miei spettacoli attuali riesco a realizzare più di 30 tricks altamente spettacolari. Al park della Daboot  sono riuscito a realizzare per la prima volta nella storia il backflip con la Vespa, impresa al limite delle possibilità della quale vado molto orgoglioso.

Ormai il Vespa Freestyle è una realtà consolidata ed ai miei spettacoli si raduna sempre un folto numero di appassionati di ogni età. Io cerco di trasmettere un messaggio positivo esibendomi con le protezioni necessarie e rispettando le norme di sicurezza.

Se siete curiosi vi invito ad assistere ad un mio spettacolo dal vivo: non rimarrete delusi!

La mia è una vera e propria disciplina che richiede moltissime ore di duro allenamento e che deve essere praticata con le attenzioni necessarie: le mie acrobazie non sono il frutto di improvvisazione scriteriata, ma il risultato di un duro allenamento.